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domenica 28 novembre 2010

Massoneria, Il vincolo della segretezza

Qui di seguito propongo una sintesi dell'intervento che Niccolò Barea (Associazione Istranagiovene) ha fatto nel corso dell'incontro svoltosi presso la libreria di Danilo Zanetti sulla massoneria trevigiana.

MONTEBELLUNA - [...] Secondo alcune stime fornite dalle principali obbedienze massoniche italiane, il numero delle richieste di iscrizione alla massoneria sta aumentando a dismisura, ed assieme ad esso, anche il numero di giovani che desiderano entrare in questa società segreta.
Se osserviamo i dati forniti dal grande oriente d'Italia, il numero degli iscritti nel 1998 ammontava a 12630* e nel 2007 è salito a quota 18117*, con una media di 1000/1500 richieste di iscrizione all'anno secondo Gustavo Raffi.
Nella gran loggia nazionale d'Italia l'età media è scesa da 65 a 55 anni*, con un aumento delle "iscrizioni rosa" del 25%* e, secondo degli studi pubblicati da Einaudi*, il 6% degli iscritti a questa obbedienza ha un'età compresa tra i 18 e i 25 anni* mentre il 25% ha un'età media tra i 25 e i 40 anni* con un aumento della presenza dei lavoratori dipendenti* probabilmente dovuto alla politica di trasparenza intrapresa dalle varie obbedienze.
Questi dati sembrano contrastare la fama negativa che circonda la massoneria, infatti sembra quasi che la gente ricorra all'iscrizione, come se la massoneria fosse una soluzione o comunque una fonte di sicurezza e stabilità in questo periodo storico caratterizzato dalla crisi del mondo lavorativo e finanziario.
Purtroppo però, per quanto riguarda i giovani, se si chiede a molti di loro cosa sia la massoneria, ci si accorge che c'è una grandissima confusione su questo concetto. Questo problema è generato purtroppo da molteplici fattori, che variano dai fatti di cronaca avvenuti in Italia nel passato, nei quali erano implicate logge deviate, dal vincolo di segretezza che fin pochi anni fa caratterizzava la massoneria, e soprattutto dai mezzi comunicativi che oggi invadono la nostra società, ovvero produzioni cinematografiche e produzioni letterarie. Infatti, nelle recenti opere cinematografiche o librarie come: “Il tesoro dei templari”, “L'ultimo Sherlock Holmes” (2009”, “From hell, La vera storia si Jack lo squartatore”, “Il codice Da Vinci”, “Angeli e demoni” di Dan Brown, la massoneria compare come elemento centrale del racconto, ma se si osserva attentamente, di questa società segreta si mette in risalto solamente il suo aspetto complottistico e mitologico, tralasciando purtroppo tutti gli aspetti sociali e ideologici che sono fondamentali per capire che cos'è la massoneria.



Il vincolo di segretezza invece è stato storicamente lo "strumento" che la massoneria ha dovuto adottare per sopravvivere (per esempio contro la repressione fascista e nazista). Purtroppo, però, per errore questo sistema si è protratto negli anni, innalzando un muro insormontabile che impedisce di capire cosa avviene all'interno delle logge e rendendo i massoni invisibili agli occhi della gente comune.
A causa di questo, credo che molte persone - tra cui anche i giovani - si avvicinano alla massoneria con intenzioni e idee sbagliate, talvolta contrarie e dannose per se stessi e per le varie obbedienze che hanno intrapreso la strada dell'apertura.
Solo recentemente, grazie agli interventi dei gran maestri Giuliano Di Bernardo e Gustavo Raffi, la massoneria ha iniziato ad aprirsi molto di più alla gente, rendendo pubbliche le liste degli appartenenti e aprendo siti internet con i quali è possibile consultare vari testi e capire cosa sia tecnicamente la massoneria. Ma a questo punto è lecito porsi delle domanda: se la massoneria, come dice Raffi, è una fucina di idee, è uno spazio adogmatico nel quale è possibile confrontarsi sui grandi temi che riguardano la dignità e la libertà dell'uomo, perché, allora, molti massoni non vogliono rendersi noti ed uscire allo scoperto? Perché molti massoni vogliono rimanere nell'ombra e non vogliono seguire i fratelli che si rendono pubblici, rilasciano interviste e sono disponibili al dialogo e al confronto?


* Cfr. il libro “Fratelli d'Italia”, di Ferruccio Pinotti, edizione BUR.

mercoledì 17 novembre 2010

MONTEBELLUNA - E' stato molto interessante l'incontro di questa sera alla libreria di Danilo Zanetti dedicato alla Massoneria.


(nella foto da sx verso dx: Carlo Silvano, Danilo Zanetti e Niccolò Barea)

Ho avuto modo di parlare della storia e dello sviluppo di questa istituzione, nonché del mio libro intitolato "Quale primavera per i figli della vedova?". L'incontro è stato molto interessante anche perché tra il pubblico una persona si è dichiarata massone e ha preso parte al dibattito.



Molto probabilmente c'erano anche altri massoni che hanno evitato di farsi riconoscere in quanto tali.



Niccolò Barea è stato molto bravo nella sua esposizione, parlando delle difficoltà che oggi i giovani hanno nel reperire informazioni attendibili sulla Massoneria.
Il massone presente mi ha pubblicamente invitato in Toscana ad un incontro della Massoneria: ho risposto dicendo che mi interesso di massoni trevigiani e che per le mie ricerche sarebbe più utile conoscere il maestro venerabile della loggia "Paolo Sarpi" di Treviso.
Tra il pubblico anche il signor Alessandro Pipino che ha fatto domande pertinenti e interessanti per sottolineare certi aspetti contraddittori della Massoneria.
Nei vari interventi che ho fatto, ho precisato l'inconciliabilità tra cattolicesimo e massoneria, e il dovere dei massoni di rendere pubblica la propria appartenenza a questa istituzione.
La serata è terminata con un bicchiere di prosecco offerto da Danilo Zanetti, e salutando la persona che si era dichiarata massone ho ribadito il desiderio di conoscere i liberi muratori della loggia "Paolo Sarpi" di Treviso.

mercoledì 20 ottobre 2010

I MASSONI A TREVISO



MERCOLEDI' 17 NOVEMBRE 2010, ORE 20.30, PRESSO LA LIBRERIA ZANETTI A MONTEBELLUNA PRESENTERO' IL MIO LIBRO "QUALE PRIMAVERA PER I FIGLI DELLA VEDOVA? TREVISO VISTA E VISSUTA DAI MASSONI DI UNA LOGGIA DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA".
TRA I RELATORI DANILO ZANETTI (EDITORE) E NICCOLO' BAREA (ASSOCIAZIONE ISTRANAGIOVANE).
INGRESSO LIBERO

La libreria "Danilo Zanetti" è in piazza Oberkochen 27 - Montebelluna
tel e fax 0423609608 - www.libreriazanetti.it

mercoledì 6 ottobre 2010

Massoneria, intervento di Massimo Introvigne

Nel post del 30 settembre scorso, ho parlato del libro di Maurice Caillet ("Ero massone") che ho ampiamente citato nel corso della relazione tenuta a Caerano. Lo studioso Massimo Introvigne - che ai primi di settembre ha avuto modo di leggere la mia relazione - mi ha scritto alcune osservazioni su M. Caillet: osservazioni che ho tenuto presente nel corso della mia relazione a Caerano e che ora "giro" ai lettori di questo blog.

[...] il libro di Caillet e in parte la conferenza possono lasciare l'impressione che la Chiesa condanni la massoneria perché (a) è segreta e (b) è anticlericale e anticattolica. Certamente nella storia questi due elementi hanno avuto un ruolo nelle condanne cattoliche. Ma se fosse tutto qui allora una massoneria che (a) non fosse "veramente" segreta e (b) non fosse anticlericale, anzi professasse simpatia per la Chiesa e magari ne sposasse alcune cause, per esempio in tema di aborto, dovrebbe sfuggire alle condanne. Dopo il Concilio il problema si pose in questi termini in Germania perché in alcuni lander le cose stavano precisamente così: c'era una massoneria "filo-cattolica" e ben poco segreta. I Vescovi tedeschi organizzarono allora i famosi colloqui con la massoneria tedesca. All'epoca vi partecipò anche il card. Ratzinger. Alla fine dei colloqui i Vescovi tedeschi ringraziarono i massoni per il clima cordiale, ma reiterarono il divieto assoluto per i cattolici di essere
massoni. Precisarono infatti che a prescindere dai risultati del metodo massonico - anticlericali o "clericali", abortisti o anti-abortisti – quello che mette in pericolo la fede è proprio il metodo, il quale consiste nel mettere sul tavolo le proprie opinioni su materie filosofiche e morali della più alta importanza, e raggiungere una posizione non cercando la verità, ma mediando e cercando un minimo denominatore con metodo democratico. Il che non è ammissibile in materie "non negoziabili" su cui la verità non si decide a maggioranza.
Il metodo massonico è come un software: il risultato dipende dai dati che immetti. Ma la Chiesa tedesca concluse che nel software c'è un virus e che anche se ne escono documenti bellissimi quel software non va comunque usato. La "Dichiarazione" del 1983e le sue "motivazioni" del 1985 sono figlie dirette dell'inchiesta dei Vescovi tedeschi. Pertanto insistono meno sul segreto e sull'anticlericalismo (che pure citano, non però come presenti in tutte le massonerie mondiali, ma solo in alcune) e mettono al centro il metodo massonico, che è la ragione per cui un cattolico non può aderire neppure a una massoneria non "veramente" segreta, onesta, anti-abortista e così via.
Non si deve confondere la critica di alcune forze politiche, specie di sinistra, alla massoneria con quella della Chiesa. Queste forze politiche accusano la massoneria di non essere democratica. La Chiesa la accusa di essere troppo democratica, cioè di usare il metodo democratico - che è ammissibile per prendere decisioni politiche - per trovare a maggioranza verità filosofiche e morali, le quali invece non traggono il loro status di verità dal consenso di una maggioranza.

Massoneria: la cerimonia d'iniziazione

In questo post propongo un altro passo della mia lezione tenuta all'Università degli Adulti di Caerano.

In questi ultimi tre anni ho dedicato la mia attenzione alla Massoneria trevigiana e credo, alla luce della mia personale esperienza, che per concludere questo incontro in maniera proficua sia giusto farvi un accenno sulla cerimonia di iniziazione di un massone.

E' una cerimonia molto suggestiva, ma è anche una cerimonia che fa comprendere molte cose sulla Massoneria. Parlandovi di questa cerimonia potrete voi stessi farvi un'idea di questa istituzione.



Dunque, chi vuole, per fare un esempio, iscriversi e frequentare una loggia massonica del Grande Oriente d'Italia, deve inoltrare domanda alla sede centrale ubicata a Roma, e attendere.

Se la domanda viene presa in considerazione, viene girata alla loggia di competenza territoriale, dove viene esaminata dal suo maestro e dai suoi più stretti collaboratori. A questo punto, se siete giudicati interessanti, riceverete diverse visite presso la vostra abitazione da parte di alcuni massoni. Ci sarà un massone che vi esaminerà sotto il profilo morale e culturale per capire qual è la vostra preparazione, e soprattutto quali sono le vostre conoscenze sulla Massoneria; ci sarà anche un massone che cercherà di capire cosa vi spinge ad iscrivervi alla Massoneria e non mancherà il massone che verrà a visitarvi per capire qual è il vostro tenore di vita e il vostro reddito. Anche quest'ultimo aspetto, infatti, non va trascurato. Mi raccontava un massone che per far parte a pieno titolo di questa istituzione, bisogna preventivare ogni anno tra i millecinquecento e i duemila euro: non c'è solo la quota annuale da versare(circa trecento euro), ma ci sono anche altre spese da affrontare, come la cena che si consuma al termine di ogni incontro che si fa in loggia (ogni quindici giorni), le spese di viaggio e di soggiorno per andare ai vari appuntamenti nazionali e regionali.

Ritornando agli esaminatori – i cosiddetti “tegolatori” –, i massoni vengono ad acquisire tante informazioni sul vostro conto; anche voi riceverete delle informazioni nel corso di questi incontri, ma si tratterà di notizie che non vi consentiranno di conoscere chi realmente frequenta la loggia in cui volete inserirvi.

A voi, in sostanza, non resta che leggere dei libri (quelli che vi consigliano loro). Questa situazione potrà andare avanti per otto o dieci mesi o anche per un anno e passa. Nel corso delle riunioni in loggia, il Maestro Venerabile informerà gli altri massoni sullo sviluppo dei colloqui che voi avete con gli esaminatori. E se qualche massone di questa loggia non vi gradisce, potrà impedire la vostra adesione.

Dunque, loro si prendono tutto il tempo che vogliono per sapere tutto di voi, mentre voi - della loggia di cui aspirate ad entrare - sapete poco o nulla. A parte qualche notizia e dati sui tre esaminatori che vi vengono a trovare a casa, non sapete altro.

Se siete considerati idonei, allora vi chiameranno per essere iniziati. Ecco cosa succede. Vi viene comunicato il giorno, l'ora e il luogo, ovvero il tempio della loggia, per la cerimonia di iniziazione. Appena varcate la porta dell'edificio che ospita il tempio, vi viene messa una benda nera sugli occhi. A quel punto un massone vi prenderà per un braccio e vi guiderà. Sarete sotto posto a varie prove: in primo luogo vi relegheranno in uno stanzino addobbato in maniera molto particolare dove dovrete scrivere il vostro testamento filosofico.

A questo punto sarete lasciati soli e dopo che avrete scritto il vostro testamento, sarete di nuovo bendati, portati all'interno del tempio dove ci possono essere venti o trenta o anche quaranta massoni; lì sarete sottoposti ad alcune prove di purificazione. Si tratta di una cerimonia che emotivamente coinvolge in maniera molto forte. Davanti al maestro della loggia sarete chiamati a prestare giuramento e, in pratica, solo dopo che avrete accettato di entrare in Massoneria, conoscerete gli altri massoni della loggia. Ecco, come un massone trevigiano, ricorda quell'esperienza:

“...il fratello esperto mi fece inginocchiare, mi fece impugnare con la mano sinistra un compasso che puntai verso il cuore, mentre la mano destra veniva posata sulla Bibbia. Fu così che prestai giuramento alla Massoneria. Il fratello esperto mi aiutò ad alzarmi e mi portò tra le colonne all'ingresso del tempio. Allora il Maestro Venerabile chiese al fratello primo sorvegliante cosa chiedesse per me. Il fratello primo sorvegliante rispose: “La luce, Maestro Venerabile”.
Così mentre il Maestro Venerabile batteva tre colpi di maglietto e una musica trionfale riecheggiava nel tempio, la penombra che ci avvolgeva si tramutò in luce sfavillante e gli astanti, all'unisono, si tolsero i cappucci”.

Dunque, è solo dopo il giuramento alla Massoneria – ed è un giuramento che vi legherà per tutta la vita a questa istituzione – che il novello massone conosce i suoi di loggia.

A quel punto il novello massone può anche tirarsi indietro non partecipando più alle riunioni in loggia, ma per il diritto massonico quella persona è un massone e come tale lo sarà per tutta la vita. La cerimonia di iniziazione è, infatti, indelebile.

Entrare in queste condizioni in una loggia massonica significa fare un salto nel buio: può andare bene, come può andare male. Nel senso che si può entrare in logge come quella di Maurizio Caillet che aiutano il novello massone a fare carriera, oppure si può entrare in logge dove, magari, ci sono persone che hanno problemi con la giustizia. Infatti, anche se per essere ammessi bisogna allegare alla domanda di ammissione un casellario giudiziale, la cronaca nera ci parla di massoni coinvolti in scandali finanziari e collusioni con esponenti della mafia.

Questo argomento, e cioè il fatto che il novello massone conosce gli altri membri della loggia solo dopo il giuramento, merita un approfondimento e vi cito alcuni episodi.

- Sono venuto a conoscenza di un politico trevigiano che nel 2003 è stato iniziato alla Massoneria. Dopo il rito di iniziazione, però, questa persona non ha mai partecipato alle riunioni della sua loggia perché – mi ha spiegato il massone che mi ha fatto questa confidenza – non aveva trovato in loggia persone che avrebbero potuto aiutarlo nella sua attività. In sostanza era rimasto deluso. Questa persona, comunque, pur non avendo più partecipato alle riunioni in loggia è stata sempre considerata un massone e da massone è morto.

- Nel suo libro, Maurizio Caillet riporta che quando aveva assunto, come massone, incarichi a livello regionale, aveva conosciuto massoni della sua città che preferivano recarsi in altri paesi, percorrendo anche parecchi chilometri, così da partecipare alle riunioni di altre logge pur di non avere a che fare con massoni della propria città, così da evitare pressioni ed essere costretti a fare favori che, invece, non si vorrebbero fare. (cfr. pag. 53).

- Inoltre, in loggia potete anche incontrare – dopo il giuramento – una persona che non è stata corretta nei vostri confronti, e verso la quale non nutrite sentimenti di stima e amicizia. Ora, però, che avete prestato giuramento e siete un massone, dovete considerarla e accettarla come un fratello. Questo è successo anche a Maurizio Caillet!

Dunque, la segretezza che è tipica delle logge massoniche, si configura come un modo per salvaguardare esclusivamente la massoneria a discapito di chi vi entra. Come non avere dei pregiudizi sulla Massoneria – e qui ritorniamo all'inizio della mia relazione quando ad un massone ho chiesto come, secondo lui, i trevigiani vedono i massoni – se per conoscere i membri di una loggia bisogna prima prestare giuramento e accettare di essere massoni per tutta la vita? Come si può pensare di fare un cammino interiore per migliorare se stessi e la società quando si conoscono i compagni di viaggio solo dopo che la nave ha lasciato il porto? L'esperienza di Maurizio Caillet e di altri massoni, come Roberto Calvi morto impiccato, ci dicono tutt'altro e faremo bene a non sottovalutarla.

giovedì 30 settembre 2010

La massoneria, ieri e oggi

Oggi all'Università degli Adulti di Caerano San Marco (Treviso) ho tenuto una lezione sulla massoneria. E' stato un incontro molto proficuo perche il pubblico presente (nella foto si vedono alcune sedie vuote che però sono state subito occupate) ha partecipato con attenzione e interesse.



Qui di seguito, propongo un passo della mia relazione:

[...] Come avete sentito è una risposta che non dice molto, mentre – su questi stessi argomenti – interessante è il racconto che un ex massone francese fa nel suo libro intitolato Ero massone. E' un libro di Maurizio Caillet, un medico ginecologo che ha fatto parte della Libera Muratoria per circa quindici anni. Leggendo questo libro non si può fare a meno di cogliere un parallelo: man mano che Caillet saliva di grado all'interno di una potente loggia della Massoneria, così migliorava anche la sua carriera di medico. In poco tempo, come racconta lo stesso Caillet, egli diventa Maestro Venerabile e così viene a conoscenza di tutti i segreti della Massoneria relativi all'iniziazione, riti e giuramenti. Ma non si ferma qui: Caillet parla anche di altri segreti relativi ai trattamenti di favore – e lui stesso ottiene da un giudice massone – una sentenza a proprio favore nella causa di divorzio dalla prima moglie. Caillet, grazie alla sua adesione alla Massoneria, non ottiene solo dei benefici in campo professionale, ma anche in ambito politico. Negli anni Settanta, infatti, si iscrive, come tanti altri massoni, al Partito socialista francese diventandone in breve un notabile. Da quell'osservatorio Caillet si rende conto del profondo intreccio del potere massonico con la politica; con un piede in politica ed un altro nella Massoneria vedrà di tutto: corruzione, negoziazione di promozioni agli alti vertici delle aziende, clientelismi, intimidazione di personaggi scomodi e altro ancora.
Come ginecologo, come massone e come politico, Maurizio Caillet si impegnò soprattutto come fautore dell'aborto ed egli stesso racconta come per far approvare in Francia la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, i deputati e i senatori massoni, di destra e di sinistra, diedero il loro consenso unanime. Ciò, forse, può indicare che al di là delle divisioni partitiche, l'appartenenza alla Massoneria impone la condivisione di determinate scelte ideologiche.
In seguito a un problema personale, Maurizio Caillet farà un'esperienza religiosa molto forte avvicinandosi al cristianesimo. Un avvicinamento che gli costerà caro. Infatti, nonostante Caillet fosse un Maestro massone (aveva raggiunto il 33° grado dell'antico e accettato rito scozzese), e nonostante si dica che in Massoneria sono accolte le persone senza alcuna distinzione di fede, Maurizio Caillet viene licenziato per futili motivi (lavorava in una prestigiosa clinica di proprietà di un massone) e per alcuni anni gli viene impedito di lavorare come medico. Avrà delle difficoltà economiche. Non basta. Data l'ostilità che trova nella sua loggia, decide di abbandonarla. Un gesto, questo, che i massoni non accetteranno mai e, infatti, Caillet riceverà anche delle minacce di morte. Anche nel Partito socialista si ritrova ai margini perché si spezza tutta quella rete di amicizie costruite grazie alle conoscenze fatte in Massoneria.


[nella foto Luciano Marizza, a dx, presidente dell'Università degli Adulti di Caerano San Marco, Treviso]

Chi avrà modo di leggere questo libro di Maurizio Caillet, intitolato Ero massone. La mia conversione dalla Massoneria alla fede, edizione Piemme, potrà farsi solo un'idea negativa della Libera muratoria. Vi chiederete: è credibile l'autore di questo libro? Dice la verità? Quello che vi posso dire è che oggi Caillet vive in Spagna sotto protezione della polizia.

Alla luce di queste pagine del libro di Caillet cosa possiamo imparare per la nostra realtà trevigiana? Come dicevo all'inizio di questo incontro, è difficilissimo a Treviso trovare dei massoni disposti a rivelare la propria identità e a rilasciare interviste. Due dati, però, che sono riuscito a ottenere sulla presenza dei massoni a Treviso sono: [...]

mercoledì 8 settembre 2010

Un commento di Adriana Michielin

Nelle prossime settimane avrò modo di parlare pubblicamente della Massoneria, e a diverse persone (come lo studioso Massimo Introvigne) ho anticipato il testo della mia relazione. Mi sono arrivati già diversi commenti che pubblicherò nei prossimi giorni in questo blog, come quello che segue di Adriana Michielin (Villorba), la quale coglie anche un parallelo tra l'Opus Dei e la Massoneria.

Non mi convince l’affermazione che la sola ragione per scegliere di diventare massone sia il voler intraprendere in libertà un cammino interiore in cui trovare una risposta alla propria esistenza e poter contribuire al perfezionamento non solo della propria vita ma dell’intera umanità; ci sono per questo, a mio avviso, altre vie più limpide e trasparenti (per un cristiano seguire l’insegnamento del vangelo).
Ritengo invece che rappresenti per lo più l’opportunità di conquistare uno spazio di prestigio nella società, di intravedere quindi nuovi orizzonti; il fatto poi di non conoscere le persone già appartenenti, se non dopo aver giurato fedeltà alla loggia, mi fa pensare, tra l’altro, che bisogna sicuramente essere disposti “all’avventura” qualsiasi essa sia.
Da un’analisi, anche se sommaria, del pensiero massonico e dagli avvenimenti oscuri che nel tempo si sono succeduti, deduco che assai lontano è questo mondo dal mio e da gran parte dei miei principi.
Leggendo inoltre la storia di Maurizio Caillet, mi ha colpito l’analogia, sotto certi aspetti, dello scotto pagato per la scelta di abbandonare la massoneria con quello delle/degli ex numerarie/i quando decidono di uscire dall’Opus Dei, ossia da quella misteriosa realtà che sta all’interno della chiesa cattolica. Nel libro “Opus Dei segreta” di Ferruccio Pinotti si leggono delle testimonianze.
Quanti e quali segreti, quante verità nascoste si trascinano dietro queste persone per divenire dei personaggi scomodi se non addirittura pericolosi per queste associazioni?
Riflettiamo bene e soprattutto parliamone. [Adriana Michielin - Villorba]

mercoledì 2 giugno 2010

L'on. Simonetta Rubinato condanna la loggia P2

Pubblico un comunicato stampa dell'on. Simonetta Rubinato inerente la massoneria, la loggia P2 e la militanza nel Partito democratico.

Il Pd dica no ai massoni
01 giugno 2010

O si è massoni è si è democratici. Per l'on. Simonetta Rubinato non esiste una via di mezzo: "Chiedo al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, di intervenire per ribadire che chi aderisce ad associazioni segrete non può stare nel Partito Democratico". Preoccupata dalle notizie relative ad iscritti ed amministratori del partito che risultano aver aderito alla massoneria, la parlamentare trevigiana ricorda come il "nostro Paese abbia già sperimentato in tempi non proprio lontani l'influenza negativa sulla vita democratica avuta dalla loggia massonica P2". Per questo è fermamente convinta che il Pd, al di là di quanto prevedono statuto e regolamenti, debba chiudere le porte a chi aderisce ad associazioni segrete, anche di tipo massonico, che costituiscono spesso "potenti lobbies anche con finalità di scambi e di favori, che possono interferire con l'imparziale esercizio delle funzioni pubbliche".
"La credibilità di un partito si misura anche e soprattutto da chi vi aderisce e ricopre incarichi istituzionali - prosegue l'on. Rubinato -. Per questo non possiamo permettere che l'immagine del Pd, che deve conformarsi ai principi della trasparenza e pluralità, venga messa in dubbio da chi appartiene a logge massoniche. A questi signori chiedo: se davvero sono animati da nobili sentimenti, perché nascondersi anziché offrire pubblicamente e con trasparenza le proprie competenze a quanti sono impegnati nel costruire una società migliore? Se preferiscono invece far parte di associazioni segrete, debbono sapere che per loro non c'è spazio nel Pd, ispirato a principi e valori democratici incompatibili con quelli delle logge massoniche. Il Segretario Bersani e la Commissione di Garanzia si pronuncino subito in maniera chiara sulla questione".

domenica 30 maggio 2010

Il caso Bolzan e la massoneria locale

Mi sono proposto di seguire lo scandalo dell'Usl 9 di Treviso che vede un'ex dipendente - Loredana Bolzan - accusata di essersi indebitamente appropriata di grosse cifre spettanti all'azienda sanitaria. Mi ha colpito molto il fatto che la signora Bolzan fosse difesa dall'avv. Luigi Fadalti, che ho avuto modo di conoscere quando ho iniziato a fare delle ricerche sulla massoneria trevigiana. L'avv. Fadalti era iscritto alla loggia P2 (tessera n. 938) di Licio Gelli. E' anche vero, comunque, che l'avv. Fadalti, da quello che mi risulta, non partecipa ai lavori di alcuna loggia trevigiana. Oggi - su il quotidiano La Tribuna di Treviso - c'è anche un'intervista a Domenico Stellini, ex direttore dell'Usl 9 di Treviso, il quale, come scrive il giornale sopra citato, si era speso a favore dei dirigenti licenziati dell'Usl perché, pare, non avrebbero fatto il proprio dovere nell'interesse dell'azienda sanitaria. E proprio un certo Domenico Stellini di Treviso, compare sempre nell'elenco della P2 come iscritto "in sonno" e tessera n. 81. Forse è un caso di omonimia ma... voglio seguire questa faccenda perché proprio lo scorso mese di febbraio una persona di mia conoscenza mi ha fatto un accenno su di un dirigente dell'Usl come persona attualmente iscritta ad una loggia della massoneria trevigiana.

martedì 25 maggio 2010

Un libro da leggere

Si intitola "Ero massone" e a scriverlo è Maurice Caillet, un medico - ora in pensione - che per quindici anni ha frequentato una loggia del Grande Oriente di Francia, raggiungendo il 33° grado. Caillet racconta il suo ingresso in loggia, le conoscenze fatte tra i massoni e la sua decisione di uscirne.