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giovedì 30 settembre 2010

La massoneria, ieri e oggi

Oggi all'Università degli Adulti di Caerano San Marco (Treviso) ho tenuto una lezione sulla massoneria. E' stato un incontro molto proficuo perche il pubblico presente (nella foto si vedono alcune sedie vuote che però sono state subito occupate) ha partecipato con attenzione e interesse.



Qui di seguito, propongo un passo della mia relazione:

[...] Come avete sentito è una risposta che non dice molto, mentre – su questi stessi argomenti – interessante è il racconto che un ex massone francese fa nel suo libro intitolato Ero massone. E' un libro di Maurizio Caillet, un medico ginecologo che ha fatto parte della Libera Muratoria per circa quindici anni. Leggendo questo libro non si può fare a meno di cogliere un parallelo: man mano che Caillet saliva di grado all'interno di una potente loggia della Massoneria, così migliorava anche la sua carriera di medico. In poco tempo, come racconta lo stesso Caillet, egli diventa Maestro Venerabile e così viene a conoscenza di tutti i segreti della Massoneria relativi all'iniziazione, riti e giuramenti. Ma non si ferma qui: Caillet parla anche di altri segreti relativi ai trattamenti di favore – e lui stesso ottiene da un giudice massone – una sentenza a proprio favore nella causa di divorzio dalla prima moglie. Caillet, grazie alla sua adesione alla Massoneria, non ottiene solo dei benefici in campo professionale, ma anche in ambito politico. Negli anni Settanta, infatti, si iscrive, come tanti altri massoni, al Partito socialista francese diventandone in breve un notabile. Da quell'osservatorio Caillet si rende conto del profondo intreccio del potere massonico con la politica; con un piede in politica ed un altro nella Massoneria vedrà di tutto: corruzione, negoziazione di promozioni agli alti vertici delle aziende, clientelismi, intimidazione di personaggi scomodi e altro ancora.
Come ginecologo, come massone e come politico, Maurizio Caillet si impegnò soprattutto come fautore dell'aborto ed egli stesso racconta come per far approvare in Francia la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, i deputati e i senatori massoni, di destra e di sinistra, diedero il loro consenso unanime. Ciò, forse, può indicare che al di là delle divisioni partitiche, l'appartenenza alla Massoneria impone la condivisione di determinate scelte ideologiche.
In seguito a un problema personale, Maurizio Caillet farà un'esperienza religiosa molto forte avvicinandosi al cristianesimo. Un avvicinamento che gli costerà caro. Infatti, nonostante Caillet fosse un Maestro massone (aveva raggiunto il 33° grado dell'antico e accettato rito scozzese), e nonostante si dica che in Massoneria sono accolte le persone senza alcuna distinzione di fede, Maurizio Caillet viene licenziato per futili motivi (lavorava in una prestigiosa clinica di proprietà di un massone) e per alcuni anni gli viene impedito di lavorare come medico. Avrà delle difficoltà economiche. Non basta. Data l'ostilità che trova nella sua loggia, decide di abbandonarla. Un gesto, questo, che i massoni non accetteranno mai e, infatti, Caillet riceverà anche delle minacce di morte. Anche nel Partito socialista si ritrova ai margini perché si spezza tutta quella rete di amicizie costruite grazie alle conoscenze fatte in Massoneria.


[nella foto Luciano Marizza, a dx, presidente dell'Università degli Adulti di Caerano San Marco, Treviso]

Chi avrà modo di leggere questo libro di Maurizio Caillet, intitolato Ero massone. La mia conversione dalla Massoneria alla fede, edizione Piemme, potrà farsi solo un'idea negativa della Libera muratoria. Vi chiederete: è credibile l'autore di questo libro? Dice la verità? Quello che vi posso dire è che oggi Caillet vive in Spagna sotto protezione della polizia.

Alla luce di queste pagine del libro di Caillet cosa possiamo imparare per la nostra realtà trevigiana? Come dicevo all'inizio di questo incontro, è difficilissimo a Treviso trovare dei massoni disposti a rivelare la propria identità e a rilasciare interviste. Due dati, però, che sono riuscito a ottenere sulla presenza dei massoni a Treviso sono: [...]

mercoledì 8 settembre 2010

Un commento di Adriana Michielin

Nelle prossime settimane avrò modo di parlare pubblicamente della Massoneria, e a diverse persone (come lo studioso Massimo Introvigne) ho anticipato il testo della mia relazione. Mi sono arrivati già diversi commenti che pubblicherò nei prossimi giorni in questo blog, come quello che segue di Adriana Michielin (Villorba), la quale coglie anche un parallelo tra l'Opus Dei e la Massoneria.

Non mi convince l’affermazione che la sola ragione per scegliere di diventare massone sia il voler intraprendere in libertà un cammino interiore in cui trovare una risposta alla propria esistenza e poter contribuire al perfezionamento non solo della propria vita ma dell’intera umanità; ci sono per questo, a mio avviso, altre vie più limpide e trasparenti (per un cristiano seguire l’insegnamento del vangelo).
Ritengo invece che rappresenti per lo più l’opportunità di conquistare uno spazio di prestigio nella società, di intravedere quindi nuovi orizzonti; il fatto poi di non conoscere le persone già appartenenti, se non dopo aver giurato fedeltà alla loggia, mi fa pensare, tra l’altro, che bisogna sicuramente essere disposti “all’avventura” qualsiasi essa sia.
Da un’analisi, anche se sommaria, del pensiero massonico e dagli avvenimenti oscuri che nel tempo si sono succeduti, deduco che assai lontano è questo mondo dal mio e da gran parte dei miei principi.
Leggendo inoltre la storia di Maurizio Caillet, mi ha colpito l’analogia, sotto certi aspetti, dello scotto pagato per la scelta di abbandonare la massoneria con quello delle/degli ex numerarie/i quando decidono di uscire dall’Opus Dei, ossia da quella misteriosa realtà che sta all’interno della chiesa cattolica. Nel libro “Opus Dei segreta” di Ferruccio Pinotti si leggono delle testimonianze.
Quanti e quali segreti, quante verità nascoste si trascinano dietro queste persone per divenire dei personaggi scomodi se non addirittura pericolosi per queste associazioni?
Riflettiamo bene e soprattutto parliamone. [Adriana Michielin - Villorba]