Cosa pensi della massoneria?

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mercoledì 8 settembre 2010

Un commento di Adriana Michielin

Nelle prossime settimane avrò modo di parlare pubblicamente della Massoneria, e a diverse persone (come lo studioso Massimo Introvigne) ho anticipato il testo della mia relazione. Mi sono arrivati già diversi commenti che pubblicherò nei prossimi giorni in questo blog, come quello che segue di Adriana Michielin (Villorba), la quale coglie anche un parallelo tra l'Opus Dei e la Massoneria.

Non mi convince l’affermazione che la sola ragione per scegliere di diventare massone sia il voler intraprendere in libertà un cammino interiore in cui trovare una risposta alla propria esistenza e poter contribuire al perfezionamento non solo della propria vita ma dell’intera umanità; ci sono per questo, a mio avviso, altre vie più limpide e trasparenti (per un cristiano seguire l’insegnamento del vangelo).
Ritengo invece che rappresenti per lo più l’opportunità di conquistare uno spazio di prestigio nella società, di intravedere quindi nuovi orizzonti; il fatto poi di non conoscere le persone già appartenenti, se non dopo aver giurato fedeltà alla loggia, mi fa pensare, tra l’altro, che bisogna sicuramente essere disposti “all’avventura” qualsiasi essa sia.
Da un’analisi, anche se sommaria, del pensiero massonico e dagli avvenimenti oscuri che nel tempo si sono succeduti, deduco che assai lontano è questo mondo dal mio e da gran parte dei miei principi.
Leggendo inoltre la storia di Maurizio Caillet, mi ha colpito l’analogia, sotto certi aspetti, dello scotto pagato per la scelta di abbandonare la massoneria con quello delle/degli ex numerarie/i quando decidono di uscire dall’Opus Dei, ossia da quella misteriosa realtà che sta all’interno della chiesa cattolica. Nel libro “Opus Dei segreta” di Ferruccio Pinotti si leggono delle testimonianze.
Quanti e quali segreti, quante verità nascoste si trascinano dietro queste persone per divenire dei personaggi scomodi se non addirittura pericolosi per queste associazioni?
Riflettiamo bene e soprattutto parliamone. [Adriana Michielin - Villorba]

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