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domenica 28 novembre 2010

Massoneria, Il vincolo della segretezza

Qui di seguito propongo una sintesi dell'intervento che Niccolò Barea (Associazione Istranagiovene) ha fatto nel corso dell'incontro svoltosi presso la libreria di Danilo Zanetti sulla massoneria trevigiana.

MONTEBELLUNA - [...] Secondo alcune stime fornite dalle principali obbedienze massoniche italiane, il numero delle richieste di iscrizione alla massoneria sta aumentando a dismisura, ed assieme ad esso, anche il numero di giovani che desiderano entrare in questa società segreta.
Se osserviamo i dati forniti dal grande oriente d'Italia, il numero degli iscritti nel 1998 ammontava a 12630* e nel 2007 è salito a quota 18117*, con una media di 1000/1500 richieste di iscrizione all'anno secondo Gustavo Raffi.
Nella gran loggia nazionale d'Italia l'età media è scesa da 65 a 55 anni*, con un aumento delle "iscrizioni rosa" del 25%* e, secondo degli studi pubblicati da Einaudi*, il 6% degli iscritti a questa obbedienza ha un'età compresa tra i 18 e i 25 anni* mentre il 25% ha un'età media tra i 25 e i 40 anni* con un aumento della presenza dei lavoratori dipendenti* probabilmente dovuto alla politica di trasparenza intrapresa dalle varie obbedienze.
Questi dati sembrano contrastare la fama negativa che circonda la massoneria, infatti sembra quasi che la gente ricorra all'iscrizione, come se la massoneria fosse una soluzione o comunque una fonte di sicurezza e stabilità in questo periodo storico caratterizzato dalla crisi del mondo lavorativo e finanziario.
Purtroppo però, per quanto riguarda i giovani, se si chiede a molti di loro cosa sia la massoneria, ci si accorge che c'è una grandissima confusione su questo concetto. Questo problema è generato purtroppo da molteplici fattori, che variano dai fatti di cronaca avvenuti in Italia nel passato, nei quali erano implicate logge deviate, dal vincolo di segretezza che fin pochi anni fa caratterizzava la massoneria, e soprattutto dai mezzi comunicativi che oggi invadono la nostra società, ovvero produzioni cinematografiche e produzioni letterarie. Infatti, nelle recenti opere cinematografiche o librarie come: “Il tesoro dei templari”, “L'ultimo Sherlock Holmes” (2009”, “From hell, La vera storia si Jack lo squartatore”, “Il codice Da Vinci”, “Angeli e demoni” di Dan Brown, la massoneria compare come elemento centrale del racconto, ma se si osserva attentamente, di questa società segreta si mette in risalto solamente il suo aspetto complottistico e mitologico, tralasciando purtroppo tutti gli aspetti sociali e ideologici che sono fondamentali per capire che cos'è la massoneria.



Il vincolo di segretezza invece è stato storicamente lo "strumento" che la massoneria ha dovuto adottare per sopravvivere (per esempio contro la repressione fascista e nazista). Purtroppo, però, per errore questo sistema si è protratto negli anni, innalzando un muro insormontabile che impedisce di capire cosa avviene all'interno delle logge e rendendo i massoni invisibili agli occhi della gente comune.
A causa di questo, credo che molte persone - tra cui anche i giovani - si avvicinano alla massoneria con intenzioni e idee sbagliate, talvolta contrarie e dannose per se stessi e per le varie obbedienze che hanno intrapreso la strada dell'apertura.
Solo recentemente, grazie agli interventi dei gran maestri Giuliano Di Bernardo e Gustavo Raffi, la massoneria ha iniziato ad aprirsi molto di più alla gente, rendendo pubbliche le liste degli appartenenti e aprendo siti internet con i quali è possibile consultare vari testi e capire cosa sia tecnicamente la massoneria. Ma a questo punto è lecito porsi delle domanda: se la massoneria, come dice Raffi, è una fucina di idee, è uno spazio adogmatico nel quale è possibile confrontarsi sui grandi temi che riguardano la dignità e la libertà dell'uomo, perché, allora, molti massoni non vogliono rendersi noti ed uscire allo scoperto? Perché molti massoni vogliono rimanere nell'ombra e non vogliono seguire i fratelli che si rendono pubblici, rilasciano interviste e sono disponibili al dialogo e al confronto?


* Cfr. il libro “Fratelli d'Italia”, di Ferruccio Pinotti, edizione BUR.

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