Cosa pensi della massoneria?

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lunedì 22 dicembre 2008

Riflessioni a margine della trasmissione

Da un amico ricevo e pubblico quanto segue:

Alquanto vivace la trasmissione sulla massoneria andata in onda dagli studi di Telenordest, presso Padova, giovedì 18 dicembre 2008: si sono confrontati, da sponda antimassonica, il venetista Loris Palmerini, Maurizio Ruggiero e Carlo Silvano, entrambi di area cattolica; mentre dalla parte dei figli della Vedova, come sono denominati i framassoni, i venerabili maestri Valvo, Ghezzi e Del Favero, rispettivamente delle logge di Treviso, Milano e Padova del Grande Oriente d’Italia. Conduttore Luigi Gandi.

Allo schieramento filo-massonico si può annettere, in qualche misura, e lo diciamo con grande dispiacere, anche don Paul Renner, della diocesi di Bolzano-Bressanone, attivamente impegnato da tempo nel dialogo catto-massonico, molto in voga dopo le venefiche “aperture” del concilio vaticano II, dialogo nel quale si sono distinti preti e religiosi come don Molinari, il gesuita padre Caprile e il paolino padre Esposito.

In studio si è avuto un battibecco fra don Renner, in collegamento telefonico da una festa in Alto Adige, e Ruggiero e Silvano. Quest’ultimo ha letto la "Dichiarazione" della Congregazione per la Dottrina della Fede, retta dall’allora cardinale Ratzinger, sull’inconciliabilità dell’appartenenza alla massomneria e al cattolicesimo al tempo stesso. Don Renner ha cercato invece di sminuire l’importanza di questo documento, che resta la pietra miliare, per l’oggi, dell’incompatibilità fra relativismo dottrinale ed etico dei massoni e verità del cattolicesimo.

Compiaciuto degli ascolti il conduttore, che ha mostrato agli spettatori l’ultima fatica di Carlo Silvano, dedicata per l’appunto alla massoneria trevigiana. Si tratta del libro-intervista "Quale primavera per i figli della Vedova. Treviso vista e vissuta dai massoni di una loggia del Grande Oriente d'Italia" (postfazione di Giovanni Formicola, Ogm editore, dicembre 2008).

Il pubblico non è apparso gran che persuaso delle spiegazioni dei muratori presenti in studio circa le ritualità svolte in Loggia; infatti, mentre i riti religiosi cattolici sono segni efficaci che producono la Grazia su chi li riceve, sono cioè dei canali attraverso cui passa e si comunica lo Spirito Santo a coloro cui vengono amministrati Sacramenti e Sacramentali, che senso hanno invece i rituali della Loggia, dato che i massoni stessi dicono di non essere una religione, bensì una semplice filosofia immanentista di miglioramento di sé e del prossimo?

Senza contare, da parte massonica (cosa ripetutasi anche dalle antenne di Telenordest) l’orgogliosa rivendicazione, che per chi scrive è una vera confessione di reità, del ruolo antimonarchico e anticattolico della muratoria nella sanguinaria Francia giacobina e robespierrista, nel cosiddetto e parimenti nefasto risorgimento italiano, nelle cospirazioni carbonare o di altre sette o organizzazioni terroristiche contro i tradizionali Stati cattolici ottocenteschi, nella guerra civile spagnola con il sostegno dato all’anticlericalismo del regime rosso, nell’approvazione (in Italia e non solo) di leggi sfascia-famiglia o soppressive della vita umana nascente o al tramonto, come quelle pro divorzio e pro aborto e, un domani, pro eutanasia.
Certo spetta a Dio giudicare i cuori degli uomini in foro interno, cioè nell’intimo della loro coscienza; ma dai fatti esterni che tutti possono osservare le persone di fede e di retta ragione possono già formarsi un convincimento quanto mai negativo sul ruolo della massoneria nella storia passata e presente del mondo.

1 commento:

Passa ha detto...

Studiando la storia più recente mi sono spesso chiesto come mai non vega sottolineata l'importanza della massoneria nella formazione degli stati nazionali. Ritengo incredibile che ragazzi che studiano la storia non sappiano che Garibaldi e Mazzini fossero massoni, che la rivoluzione francese incarni in pieno gli ideali massoni...e così via.
Ma il mio è un parere storico, privo di giudizio morale. Perchè da quello che ho capito qua si sostiene che la condizione umana fosse spiritualmente più elevata negli stati predemocratici.
In questo modo si sta sodtenendo che uno stato autoriatrio e religioso, salvi più anime di uno stato democratico, imponendo una scelta spirituale che a parer mio va contro il libero arbitrio che il Signore ci ha donato.
Nonostante la mia estrema umiltà nei confronti del Signore mi porti ad esprimere MOLTO raramente opinioni sul Signore stesso, credo in questo caso di poter sostenere che se ci avesse voluti tutti fedeli, ci avrebbe creati già "Conoscenti" così da non cadere in inganno; inganno che a sua volta non potrebbe più esistere.
Per un periodo della mia vita ho creduto fermamente in Cristo, nonostante fino ai 17 anni non mi sia mai curato di Lui. Cioè fino a quando il Cristo mi è stato imposto non l'ho mai considerato. E' stato solo quando PER MIA SCELTA ho deciso di approfondire la sua Parola, che ho iniziato ad ammirare e praticare i suoi insegnamenti.
Questo per dire, che se la "fede" è imposta (le virgolette sono da intendersi proprio come falsa fede perchè imposta con l'autorità) non può portare all'elevazione spirituale. Elevazione spirituale che è l'obbiettivo di moltissime culture e religioni. Perchè per me "fatti non fummo per viver come bruti" significa proprio questo.
Peace