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mercoledì 6 ottobre 2010

Massoneria: la cerimonia d'iniziazione

In questo post propongo un altro passo della mia lezione tenuta all'Università degli Adulti di Caerano.

In questi ultimi tre anni ho dedicato la mia attenzione alla Massoneria trevigiana e credo, alla luce della mia personale esperienza, che per concludere questo incontro in maniera proficua sia giusto farvi un accenno sulla cerimonia di iniziazione di un massone.

E' una cerimonia molto suggestiva, ma è anche una cerimonia che fa comprendere molte cose sulla Massoneria. Parlandovi di questa cerimonia potrete voi stessi farvi un'idea di questa istituzione.



Dunque, chi vuole, per fare un esempio, iscriversi e frequentare una loggia massonica del Grande Oriente d'Italia, deve inoltrare domanda alla sede centrale ubicata a Roma, e attendere.

Se la domanda viene presa in considerazione, viene girata alla loggia di competenza territoriale, dove viene esaminata dal suo maestro e dai suoi più stretti collaboratori. A questo punto, se siete giudicati interessanti, riceverete diverse visite presso la vostra abitazione da parte di alcuni massoni. Ci sarà un massone che vi esaminerà sotto il profilo morale e culturale per capire qual è la vostra preparazione, e soprattutto quali sono le vostre conoscenze sulla Massoneria; ci sarà anche un massone che cercherà di capire cosa vi spinge ad iscrivervi alla Massoneria e non mancherà il massone che verrà a visitarvi per capire qual è il vostro tenore di vita e il vostro reddito. Anche quest'ultimo aspetto, infatti, non va trascurato. Mi raccontava un massone che per far parte a pieno titolo di questa istituzione, bisogna preventivare ogni anno tra i millecinquecento e i duemila euro: non c'è solo la quota annuale da versare(circa trecento euro), ma ci sono anche altre spese da affrontare, come la cena che si consuma al termine di ogni incontro che si fa in loggia (ogni quindici giorni), le spese di viaggio e di soggiorno per andare ai vari appuntamenti nazionali e regionali.

Ritornando agli esaminatori – i cosiddetti “tegolatori” –, i massoni vengono ad acquisire tante informazioni sul vostro conto; anche voi riceverete delle informazioni nel corso di questi incontri, ma si tratterà di notizie che non vi consentiranno di conoscere chi realmente frequenta la loggia in cui volete inserirvi.

A voi, in sostanza, non resta che leggere dei libri (quelli che vi consigliano loro). Questa situazione potrà andare avanti per otto o dieci mesi o anche per un anno e passa. Nel corso delle riunioni in loggia, il Maestro Venerabile informerà gli altri massoni sullo sviluppo dei colloqui che voi avete con gli esaminatori. E se qualche massone di questa loggia non vi gradisce, potrà impedire la vostra adesione.

Dunque, loro si prendono tutto il tempo che vogliono per sapere tutto di voi, mentre voi - della loggia di cui aspirate ad entrare - sapete poco o nulla. A parte qualche notizia e dati sui tre esaminatori che vi vengono a trovare a casa, non sapete altro.

Se siete considerati idonei, allora vi chiameranno per essere iniziati. Ecco cosa succede. Vi viene comunicato il giorno, l'ora e il luogo, ovvero il tempio della loggia, per la cerimonia di iniziazione. Appena varcate la porta dell'edificio che ospita il tempio, vi viene messa una benda nera sugli occhi. A quel punto un massone vi prenderà per un braccio e vi guiderà. Sarete sotto posto a varie prove: in primo luogo vi relegheranno in uno stanzino addobbato in maniera molto particolare dove dovrete scrivere il vostro testamento filosofico.

A questo punto sarete lasciati soli e dopo che avrete scritto il vostro testamento, sarete di nuovo bendati, portati all'interno del tempio dove ci possono essere venti o trenta o anche quaranta massoni; lì sarete sottoposti ad alcune prove di purificazione. Si tratta di una cerimonia che emotivamente coinvolge in maniera molto forte. Davanti al maestro della loggia sarete chiamati a prestare giuramento e, in pratica, solo dopo che avrete accettato di entrare in Massoneria, conoscerete gli altri massoni della loggia. Ecco, come un massone trevigiano, ricorda quell'esperienza:

“...il fratello esperto mi fece inginocchiare, mi fece impugnare con la mano sinistra un compasso che puntai verso il cuore, mentre la mano destra veniva posata sulla Bibbia. Fu così che prestai giuramento alla Massoneria. Il fratello esperto mi aiutò ad alzarmi e mi portò tra le colonne all'ingresso del tempio. Allora il Maestro Venerabile chiese al fratello primo sorvegliante cosa chiedesse per me. Il fratello primo sorvegliante rispose: “La luce, Maestro Venerabile”.
Così mentre il Maestro Venerabile batteva tre colpi di maglietto e una musica trionfale riecheggiava nel tempio, la penombra che ci avvolgeva si tramutò in luce sfavillante e gli astanti, all'unisono, si tolsero i cappucci”.

Dunque, è solo dopo il giuramento alla Massoneria – ed è un giuramento che vi legherà per tutta la vita a questa istituzione – che il novello massone conosce i suoi di loggia.

A quel punto il novello massone può anche tirarsi indietro non partecipando più alle riunioni in loggia, ma per il diritto massonico quella persona è un massone e come tale lo sarà per tutta la vita. La cerimonia di iniziazione è, infatti, indelebile.

Entrare in queste condizioni in una loggia massonica significa fare un salto nel buio: può andare bene, come può andare male. Nel senso che si può entrare in logge come quella di Maurizio Caillet che aiutano il novello massone a fare carriera, oppure si può entrare in logge dove, magari, ci sono persone che hanno problemi con la giustizia. Infatti, anche se per essere ammessi bisogna allegare alla domanda di ammissione un casellario giudiziale, la cronaca nera ci parla di massoni coinvolti in scandali finanziari e collusioni con esponenti della mafia.

Questo argomento, e cioè il fatto che il novello massone conosce gli altri membri della loggia solo dopo il giuramento, merita un approfondimento e vi cito alcuni episodi.

- Sono venuto a conoscenza di un politico trevigiano che nel 2003 è stato iniziato alla Massoneria. Dopo il rito di iniziazione, però, questa persona non ha mai partecipato alle riunioni della sua loggia perché – mi ha spiegato il massone che mi ha fatto questa confidenza – non aveva trovato in loggia persone che avrebbero potuto aiutarlo nella sua attività. In sostanza era rimasto deluso. Questa persona, comunque, pur non avendo più partecipato alle riunioni in loggia è stata sempre considerata un massone e da massone è morto.

- Nel suo libro, Maurizio Caillet riporta che quando aveva assunto, come massone, incarichi a livello regionale, aveva conosciuto massoni della sua città che preferivano recarsi in altri paesi, percorrendo anche parecchi chilometri, così da partecipare alle riunioni di altre logge pur di non avere a che fare con massoni della propria città, così da evitare pressioni ed essere costretti a fare favori che, invece, non si vorrebbero fare. (cfr. pag. 53).

- Inoltre, in loggia potete anche incontrare – dopo il giuramento – una persona che non è stata corretta nei vostri confronti, e verso la quale non nutrite sentimenti di stima e amicizia. Ora, però, che avete prestato giuramento e siete un massone, dovete considerarla e accettarla come un fratello. Questo è successo anche a Maurizio Caillet!

Dunque, la segretezza che è tipica delle logge massoniche, si configura come un modo per salvaguardare esclusivamente la massoneria a discapito di chi vi entra. Come non avere dei pregiudizi sulla Massoneria – e qui ritorniamo all'inizio della mia relazione quando ad un massone ho chiesto come, secondo lui, i trevigiani vedono i massoni – se per conoscere i membri di una loggia bisogna prima prestare giuramento e accettare di essere massoni per tutta la vita? Come si può pensare di fare un cammino interiore per migliorare se stessi e la società quando si conoscono i compagni di viaggio solo dopo che la nave ha lasciato il porto? L'esperienza di Maurizio Caillet e di altri massoni, come Roberto Calvi morto impiccato, ci dicono tutt'altro e faremo bene a non sottovalutarla.

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