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domenica 15 febbraio 2009

Cattolicesimo e massoneria: le ragioni di una perdurante inconciliabilità

Dal cattolico tradizionalista Maurizio Ruggiero ricevo lo scritto che segue:

Fra gli oltre cinquecento documenti di condanna che la massoneria ha rimediato da Santa Madre Chiesa, tiene un luogo speciale l’enciclica Inimica vis (8 dicembre 1892) del Papa Leone XIII. Ripercorrendo le pagine di quel testo e dell’altra grande enciclica, Humanum genus (20 aprile 1884) ravvisiamo tutte le ragioni che indussero la Chiesa a condannare i figli della vedova e a ribadire, fino ad anni recenti (cfr. la Dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede del 26 novembre 1983) l’inconciliabilità fra cattolicesimo e massoneria. Per ragioni di brevità mi limiterò a due sole considerazioni.

1a ragione - La Massoneria è relativista: professa cioè il dubbio in modo sistematico. Non come chi si ponga un quesito su ciò che sia la verità, al fine di conoscerla e di conformarsi ad essa; ma con l’atteggiamento dubitativo proprio dello scettico, di colui cioè che non crede che una verità e men che meno che la verità, esista. O che, se anche esista, essa resti comunque inconoscibile e inattingibile da parte dell’uomo. Questo naturalismo e relativismo massonico comporta conseguenze gravissime non solo sul piano della teologia razionale, come la chiamava San Tommaso d’Aquino, giacché (non solo la rivelazione) ma anche la conoscibilità di Dio con la semplice ragione viene negata; ma ha riflessi anche nell’ordine civile e morale.
Dio è l’Autore della Verità e Verità egli stesso: tanto di quella naturale che di quella soprannaturale, le quali verità non possono dunque mai essere in contrasto. Orbene il relativismo nega l’esistenza o la conoscibilità della verità. E, se non vi è una verità, non vi è nessuna vera religione; tutte le fedi, satanismo incluso, restano su un piano di parità; peggio ancora, non vi è nessuna verità naturale; nessun dovere ha l’uomo, né come singolo, né come società, verso Dio suo creatore: onde il laicismo dello Stato (che altro non è che un ateismo in forma più larvata) e il rinnegamento della Divinità di Gesù Cristo, della sua regalità sociale, dei diritti della Chiesa nelle materie miste fra Chiesa e Stato (matrimonio, istruzione, sfera morale ecc.). Anche le verità naturali vengono smantellate: via libera al divorzio, che rompe il legame valido e naturalmente inscindibile fra uomo e donna, indissolubile in forza del contratto, non già del Sacramento; via alle nozze fra coniugi d’identico sesso; via alle adozioni di bambini agli omosessuali; contro la difesa della vita nascente o morente (aborto, eutanasia); via alla clonazione e alla sperimentazione sugli embrioni umani e altro ancora. Si può immaginare nulla di più radicalmente anticattolico e antinaturale?
Vero è che in questi ultimi cinquant’anni si è dovuta registrare una tragica convergenza ecclesiale verso il relativismo religioso di segno massonico, soprattutto a partire da quell’evento, nefasto e autodistruttivo per la Chiesa e per le anime, che fu il concilio vaticano II, con le sue dichiarazioni pro ebrei e pro Islam (Nostra Aetate) e pro pubblica professione di ogni culto (Dignitatis humanae) vero o erroneo che fosse, cosa che ha spianato la strada, fra l’altro, all’islamizzazione delle nostre terre e alle moschee. Vero è che eminenti studiosi cattolici, già avversari della massoneria, per tutti i religiosi Esposito e Caprile, si sono trasformati dopo il concilio (avendone capito l’antifona!) in antesignani dell’abbraccio fra nuova religione conciliare e massoneria. Ma, nondimeno, quella triste stagione conciliare sembra oggi lentamente tramontare e, sempre più spesso, viene riproposta l’autentica e tradizionale dottrina cattolica che postula il principio che la libertà appartiene solo alla verità e non all’errore; che vera e falsa religione non possono essere poste sullo stesso piano, tanto più con riferimento al culto pubblico; che fedi come quella islamica sono pericolose, oltre che per le anime (conducendo, come tutte le false religioni, alla dannazione eterna) anche per l’ordine pubblico e per il mantenimento dell’identità stessa delle nostre terre.

2a ragione - In tutta la sua storia la Massoneria ha sempre cospirato contro i tradizionali Stati Cattolici: dalla guerra spietata alla monarchia di Francia, culminata nel doppio regicidio di Luigi XVI e di Luigi XVII, il Re fanciullo fatto perire in prigionia a soli dieci anni d’età nel 1795; dalla ghigliottina del Terrore rivoluzionario al genocidio del popolo vandeano, cattolico e schierato col suo legittimo Sovrano; alle baionette napoleoniche, fino agli eccessi anticlericali del cosiddetto risorgimento italiano, che fece tabula rasa con la violenza dei legittimi Prìncipi che governavano la Penisola, fino all’occupazione a tradimento del Regno del Sud, alla feroce guerra civile ivi scatenata contro le popolazioni rurali borboniche, costrette a divenire o briganti o emigranti, con l’esodo biblico nelle Americhe dei nostri connazionali
L’influsso mefitico della setta massonica nella storia d’Italia e d’Europa si spinge fino ai nostri giorni, in quegl’inutili, quando non dannosi, cassoni terzomondisti che sono i vari Onu (con il suo antenato rappresentato dalla Società delle Nazioni) e altri organismi internazionali, per non dire dell’eurocrazia socialista di Bruxelles, paladina delle nozze omofile, dell’egualitarismo, dell’antirazzismo strumentale per legittimare la cosiddetta “cultura” rom, della misura dei pomodori e così via.
Perché mai la Chiesa e i cattolici dovrebbero appoggiare o intrattenere rapporti di collaborazione con chi ha distrutto la Cristianità, come famiglia di Stati Cattolici, qual era fino al 1789 in Europa e nel mondo, sta portando avanti l’aggressione sistematica contro la Chiesa e ha progetti in tutto opposti e confliggenti con quelli degli autentici cattolici? Non si deve dimenticare infatti, come insegna il Magistero della Chiesa, che dalla forma data a una società o ad uno Stato, consona o no ai princìpi cristiani, può dipendere la salvezza delle anime. In una parola, era perfettamente logico che le anime si salvassero più facilmentee sotto il paterno governo della Serenissima (distrutta da Napoleone, dai massoni e dall’imbelle contegno di certi governanti veneziani) o dell’Imperial-Regio Governo d’Austria, che non sotto l’anticlericalismo militante e morboso, diffusore di ogni germe d’immoralità, del risorgimento o di questa stessa repubblica democratica, che pochi giorni fa, in forza del decreto di un tribunale e grazie alla complicità di medici e politicastri dello schieramento anticattolico, ha consegnato alla morte una giovane disabile in quel di Udine.

Ecco dunque il perché di tante condanne inflitte dalla Chiesa ai massoni e il loro perdurante valore. Giacché sono in gioco questioni che afferiscono alla salveza delle anime, essendo questa, la legge suprema della Chiesa (“lex suprema Ecclesiae, salus animarum”). Naturalmente l’augurio e la preghiera che, come cattolici, dobbiamo e vogliamo rivolgere è quello alla conversione, nostra e di tutti, ma dei massoni in particolare. Ora, finché ancora hanno tempo, giacché verrà il giorno in cui dovranno comparire al Supremo Tribunale di Dio per esservi giudicati. Ed “è terribile cadere nelle mani del Dio vivente” (Eb. 10, 31). Perso Dio, infatti, perso tutto. “Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?” (Lc. 9, 25).

Maurizio-G. Ruggiero


Verona, 11 febbraio 2009

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