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venerdì 6 febbraio 2009

Don Canuto Toso e la moschea a Treviso

In un precedente post ho riportato il pensiero dell'attuale maestro venerabile della loggia "Primavera", in merito alla richiesta dei musulmani di poter istituire una moschea a Treviso. Don Canuto Toso, sacerdote della diocesi di Treviso e conoscitore dei flussi migratori, dopo aver letto quanto affermato dal maestro massone, mi ha scritto quanto segue:
...Ho appena letto un riferimento in merito, fatto dal Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mariano Crociata, in una conferenza stampa, alla conclusione del Consiglio Permanente. "La libertà religiosa è tra i diritti fondamentali da assicurare a tutti, quindi anche agli immigrati che sono risiedono in Italia... Il diritto di poter professare il proprio culto, nel rispetto delle forme previste dal nostro ordinamento democratico e costituzionale... Tuttavia che gli interventi richiesti e acquisiti siano proporzionati alle esigenze quantitative e qualitative riscontrate dalla comunità dei richiedenti".
Riguardo allo specifico di Treviso mi sembra che i richiedenti siano stati pressoché ostacolati nel reperirere un locale, sia pur provvisorio, per pregare e concludere il Ramadan... Sta in questo la mancanza di rispetto della suddetta libertà religiosa. Mancanza sembra motivata dal timore di un presunto utilizzo ideologico-politico degli incontri. Conoscendo i dirigenti dell'Associazione Culturale islamica che ha sede a Treviso, ritengo sia al fine importante dialogare con loro evitando le esclusioni aprioristicamente intolleranti. Dando legittima facoltà di usare una struttura, o di costruirla, al fine di culto si ha modo di educarli ad una integrazione che contribuisca:
1. ad una convivenza pacifica fra le differenti e rispettive culture religiose presenti nella Marca trevigiana mediante l'immigrazione;
2. e quindi ad una reciprocità, cioè perché facciano altrettanto nei loro Stati di provenienza (Paesi magrebini, Egitto, ecc.) nei confronti dei cristiani quivi residenti, cui purtroppo non è concesso di esercitare il loro culto e tanto meno di diventare cristiani...
Questo, in sintesi, il mio pensiero.
don Canuto Toso
Treviso, 6 febbraio 2009

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