Cosa pensi della massoneria?

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venerdì 20 febbraio 2009

Intervento del prof. Armando Fiscon


Alla presentazione del libro "Quale primavera per i figli della vedova? Treviso vista e vissuta dai massoni di una loggia del Grande Oriente d'Italia", svoltasi il 19 febbraio a Castelfranco Veneto, dopo il saluto del sindaco, Maria Teresa Gomierato, è intervenuto il prof. Armando Fiscon. Qui di seguito pubblico il suo intervento.

Non è mio compito entrare nel merito del tema che ci è proposto dal libro di Carlo Silvano, anche se, per la verità, l’ho letto con molta curiosità, forse anche per fare dentro di me un po’ di chiarezza e togliere degli interrogativi su un argomento nel quale ero (e sono) piuttosto prevenuto, come credo stia succedendo a tanti altri: prevenuto perché il termine stesso di Massoneria ha significato da sempre per me in qualche modo incompatibilità con la militanza cattolica. È stato sinonimo di settarismo settarismo, complotto segreto, avversione e insofferenza alle norme della vita sociale. E credo non sia facile sradicare determinate idee che abbiamo coltivato per tanto tempo. Tanto più che a questo riguardo ho letto anche di recente opinioni davvero sconcertanti di forte opposizione alla ideologia massonica, né credo che la dottrina della Chiesa Cattolica abbia cambiato di molto la propria posizione nei confronti della Massoneria. Trovo perciò veramente interessante questa ricerca che l’autore ci presenta qui oggi attraverso le opinioni dei diretti responsabili e sono curioso di seguire lo svolgimento del dibattito che sicuramente toccherà fra l’altro punti nevralgici sulla possibilità di coesistenza pacifica fra le due ideologie all’apparenza così opposte.
Dirò, invece, due parole sull’autore del libro.
Conosco il dottor Carlo Silvano da parecchi anni e ho avuto il piacere di pubblicare con la mia Editrice quattro suoi volumi.




Armando Fiscon (a sx) e Carlo Silvano (a dx)



Ho sempre apprezzato in Silvano il suo metodo di lavoro che è quello di non sviluppare un argomento sotto forma di trattato in esposizione sistematica, quanto quello di approfondire il problema attraverso le esperienze dirette dei protagonisti intervistati, che diventano loro stessi gli autori. Per cui l’argomento non è mai un dictat di principi, di definizioni, di intenti; ma è calato nelle realtà dei singoli individui. È il metodo delle interviste mirate che, sapientemente gestite con domande dettagliate, e a volte provocatorie, ai diretti interessati (e qui è molto importante anche la scelta dei personaggi da intervistare), dà alla fine un quadro dell’argomento che non è mai teorico ma pratico, chiaro, sperimentato, vissuto in prima persona. A mio parere, qui sta la validità del metodo che Carlo Silvano ha scelto finora per le sue pubblicazioni.
Si può aggiungere che anche su altri argomenti – tutti molto attuali, come Autorità e responsabilità nella Chiesa Cattolica, Cristianesimo Chiesa e Teologia, Rapporto tra Cristiani e Musulmani, Problematiche del mobbing, Silvano usa sempre lo stesso metodo dell’intervista; e sempre, alla fine del libro, si comprende come in qualsiasi problema sociale o religioso c’è una grande quantità e, direi, ricchezza di variabili dovute ai valori individuali, alla sensibilità, alla preparazione, alla dedizione, all’intraprendenza delle singole persone intervistate. E si possono scoprire anche elementi molto diversi da quelli che la tradizione, il comune sentire, le prevenzioni ci hanno inculcato; cosicché un argomento per quanto delicato e controverso può portare a conclusioni anche imprevedibili, come credo sia il caso di questo libro nel quale – attraverso le domande che Carlo Silvano fa a personaggi di spicco della Massoneria (domande anche in questo caso non relative a regolamenti o principi, bensì a temi specifici quali il rapporto con la Chiesa cattolica, i fenomeni dell’emigrazione, del lavoro, della prostituzione, dell’aborto), si riesce ad avere un quadro ben diverso ed effettivamente poco conosciuto anche della “Primavera per i figli della Vedova”, così Silvano ha intitolato il libro; in quanto nel marzo del 2001 si svolse a Treviso una riunione nella quale un gruppo di Massoni trevigiani palesarono al Grande Oriente d’Italia la volontà di istituire una nuova officina a Treviso; e nel successivo giugno con apposito decreto il Grande Oriente d’Italia emise la bolla di fondazione della loggia “Primavera”, sancendone formalmente la nascita.


Armando Fiscon (Edizioni del noce - Camposampiero)

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